"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 3, marzo 2003

Racconti di Kafka

TBC


Estate 1917: primo sbocco di sangue.Strano sollievo: la tubercolosi è una malattia all’inizio leggera e allo stesso tempo fascinosamente simbolica: Kafka colse subito l’occasione: smise finalmente di far finta di essere sul punto di sposare Felice: sperò perfino di non dover più essere un impiegato.

La cura poi era terribilmente allettante: non medicine ma aria buona, campagna, sole, riposo, sonno, calma… - In settembre, cominciarono, così dicono in tanti,  gli otto mesi più felici della 


sua vita: stava a casa della sorella preferita, Ottla, in campagna a Zürau (Boemia nord-occidentale): “O bella ora, magistrale stato, giardino inselvatichito. Tu svolti dalla casa e sul sentiero del giardino ti viene incontro la dea della felicità”…Sempre da Zürau scrisse a Max Brod: “In ogni caso oggi ho verso la tubercolosi l’atteggiamento che ha il bambino verso le pieghe della gonna materna alle quali si aggrappa.”La relazione con Felice effettivamente finì nel migliore dei modi, dato che presto, con definitivo sollievo di Kafka, “la berlinese” si sposò. Ma non l’ufficio, il quale gli concesse un’infinità di licenze, ma solo nel 1922 il pensionamento. Il malato Kafka vagò per pensioni e, infine, per sanatori: nel 1918 per quattro mesi vicino a Liboch, sull’Elba, dove conobbe Julie Wohryzek, per poco sua osteggiatissima fidanzata; nel 1920 a Merano per tre mesi, e qui scrisse le prime lettere a Milena Jasenskà che traduceva in ceco i suoi racconti…

 

Thomas Mann, scrittore rispettato da Kafka, nella Montagna Incantata scrisse fiumi di pagine su quello stadio, persino incantevole, della tubercolosi in cui la malattia “non è veramente tale”… Chissà cosa ne avrebbe detto Kafka se fosse vissuto abbastanza per leggerle.

 

Poi il gorgo si strinse e si fece più veloce: alla fine del 1920 Kafka era in un sanatorio sugli Alti Tatra (conobbe il medico Robert Klopstock, amico fino alla morte); appena nel 1922 gli fu concesso il pensionamento. Andò a Planà, sulla Luschnitz, dove Ottla aveva preso una casa per l’estate; nel 1923 era con Elli e i suoi figli sul Baltico, a Müritz, e qui conobbe Dora Diamant. L’anno dopo, le condizioni di Kafka erano senza speranza: dal sanatorio Wiener Wald alla clinica del dottor Hajek a Vienna, e poi al sanatorio di Kierling sempre vicino Vienna-

 

 “Dottore, se non mi uccide è un assassino!”

 

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