"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2, gennaio 2003

"L'Amore" di Stendhal - Figure "Le Donne"

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Storia d'un Amore a cui bastò un fantasma  

 

4 marzo 1818: “inizio di una grande frase musicale”, e anche del “primo corso di logica” a cui – duramente - Stendhal sentì che la vita lo sottoponeva. E’ il giorno in cui conosce Matilde.  

La chiamerà sempre “Métilde”. La amò come un Werther, e come un Werther fu ricambiato: insomma, non successe niente. 

Ancora una volta, l’amore lo paralizza, del resto – lo scrive nel diario – innamorarsi è proprio una “disgrazia”: Stendhal prova infatti a superare la timidezza ostentando sicurezze in realtà fasulle, con risultati ancor più catastrofici:

Questa è una lettera del 4 ottobre 1818: 

 

“C’è una prova molto evidente del mio amore, è la goffaggine con cui mi comporto quando sono con voi, che mi mette in collera contro me stesso e che non posso superare. Sono coraggioso fino a quando arrivo nel vostro salotto; appena vi vedo, io tremo.”

Eppure Matilde accetta la presenza costante di quell’innamorato impacciato, ma niente di più.

Il legame non ebbe infatti la minima possibilità di farsi pericoloso. Tanto più che una cugina di Matilde, Francesca Traversi, antifrancese fanatica, detestava Stendhal e lo calunniò come libertino, fama che del resto a Stendhal piaceva ostentare con luciferine esagerazioni.

Se Matilde avesse letto nel diario del suo spasimante, avrebbe infatti trovato questa “regola di condotta”: “badar sempre a quello: solo the women possono distrarmi da M.”

Insomma, un chiodo sessuale che schiaccia il chiodo amoroso… chissà se Matilde avrebbe capito che non erano che parole, che diari ed epistolari  possono essere tenuti anche per mentirsi, recitarsi, inventarsi…

Non occorse che sbucasse fuori questa pietruzza per lo scandalo: pare bastarono le cattiverie sussurrate acidamente dalla cugina Francesca. ì

Così Matilde allontanò Stendhal dalla sua casa, e lui si ritrovò ad essere escluso, senza riuscire a indovinarne la ragione, dalla donna che amava.

 

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