"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 2, gennaio 2003

"L'Amore" di Stendhal - Figure "Le Donne"

Angela Pietragrua (primo tempo)


 

Angela Pietragrua

Strane, le idee, che l'Amore ha sul tempo che passa

8 settembre 1811: torna a Milano, “pieno di delizia”. Trova il coraggio di ripresentarsi alla donna che undici anni prima lo aveva respinto. E’, “alta e magnifica”, Angela Pietragrua

Stendhal, che come si sa scriveva dappertutto, annotò sulle sue bretelle il giorno il mese l’anno e l’ora in cui finalmente la bella Angela divenne la sua amante: per chi ci tenga, erano le 11 e mezza del 21 settembre del 1811.

Pochi giorni prima lei gli aveva rifiutato un bacio sulla coscia: “Cosa ci impedirà di andare oltre?”, disse subito quella sapiente.

Nel diario la chiama sempre “Lady Simonetta”. - Quando inizia, a dicembre, la sua “Storia della pittura”, lo fa dopo aver scritto in alto nel primo foglio del quaderno, una grande dedica “To Milady Angela G.”.

Ecco gli occhi della passione cosa sono capaci di vedere: 

 “Senza dubbio la donna più bella che io abbia avuto, e forse anche che io abbia visto (…). Faceva pensare ad un essere superiore che avesse preso la bellezza perché questo travestimento gli si addiceva meglio di un altro, e che, con i suoi occhi penetranti, vi leggesse in fondo all’anima. Era il volto di una sublime sibilla.”

 

Come si vede, almeno per una volta, il celebre stile secco e spoglio, si sfalda per via. Del resto Stendhal ha sempre sostenuto che grammatica, stile, e felicità non vanno mai d’accordo.

 

 

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