"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 11, settembre 2005

 


           Marlene Dietrich: parole per la Musa

 

 

 

 

   12.  Senza Dio

 

 


 

Senza data

Marlene mi racconta che diversi suoi amici la chiamano per lamentarsi dei loro mali. Alcuni hanno novant’anni passati. Nello stesso giorno, tre di loro le parlano di Gesù e dei benefici della fede. Lei reagisce con virulenza:

- La religione è aspirina, no? Dopo la morte c’è il nulla e nient’altro. Ho torto?

Mi piace Marlene che, malata, non ammette nessuna pietà, nessuna commozione, nessuna concessione. Come non mai legge un numero incalcolabile di giornali: The Times, The Daily Telegraph, The New Yorker, The New York Times, Le Figaro, France-Soir, Die Welt, Die Zeit, senza contare i fogliacei tedeschi come Der Stern. E’ al corrente dell’essenziale e dell’irrisorio. Viene a sapere che la Regina di Inghilterra si è recata a Berlino per il 750° anniversario della città e le telefona per ringraziarla calorosamente. Trovando che il tennista Boris Becker ha abitudini da nazista, secondo la sua espressione, manda un telegramma al suo avversario, l’americano Jimmi Connors. Quest’ultimo perde la partita e lei esclama:

- Ah! Eppure, ho gettato il malocchio su Becker!

 

(A. Bosquet, Marlene Dietrich. Un amore per telefono, il poligrafo 1992)


  torna a 

 

        torna su