Marlene Dietrich… Il vostro
nome comincia con una carezza e finisce con il colpo di un
frustino. Indossate piume e pellicce che sembrano appartenere
al vostro corpo come le pellicce delle belve e le piume degli
uccelli. La vostra voce, il vostro sguardo sono quelli di
Lorelei; ma Lorelei era pericolosa. Ma voi non lo siete;
perché il segreto della vostra bellezza consiste nel prendervi
cura della linea del cuore. E’ la vostra linea del cuore che
vi pone al di sopra dell’eleganza, delle mode, degli stili; al
di sopra anche del vostro prestigio, del vostro coraggio, del
vostro passo, dei vostri film e delle vostre canzoni. La
vostra bellezza s’impone, è inutile che se ne parli; è dunque
la vostra bontà che io saluto. Essa illumina dall’interno
questa lunga onda di gloria che siete voi, un’onda trasparente
che arriva da lontano e si degna generosamente di spingersi
fino a noi. Dai lustrini dell’Angelo
azzurro al frac di
Marocco; dalla povera veste nera di
X27 alle piume
gialle di Shanghai Express;
dai diamanti di Desire
all’uniforme americana; di porto in porto, di scoglio in
scoglio, di maroso in maroso, di diga in diga, ci arriva (a
vele spiegate) una fregata, una polena, un pesce cinese, un
uccello lira, una incredibile, una meravigliosa: Marlene
Dietrich.
(Jean
Cocteau, Del cinema, 1973)