Frivolezza: luogo mentale e di
stile dove l’intelligenza dovrebbe sapere pur rifugiarsi benissimo, come
un uccellino nel suo bosco. Tanto più quando imperversano certi
temporali storici.
Disonorata
(X-27, 1931)
si specchia sulla lama dell’ufficialetto che poi non avrà il cuore di
comandare il plotone d’esecuzione.
In Shangai
express (1932), la più famosa prostituta della Cina,
“dove vita e tempo non hanno valore”,
Shangai Lili, arriva al treno con
macchina e autista, vestita in nero, con piume di gallo e veletta,
assorta, elegantissima, leggera, intangibile. – “Sarà già una fortuna
SE arriveremo a Shangai” dice uno dei passeggeri. – Come nei sogni,
con questo treno siamo in un oltre dove ogni istante può
significare la morte. - Soprattutto in queste vigilie di apocalissi, la
frivolezza è necessaria come un emblema: Shangai Lili porta nel suo
scompartimento un grammofono, passa il tempo ad ascoltare musica e a
fumare lente sigarette con la sua amica cinese. Quando i soldati le
chiedono chi l’accompagni
e perché rischi la vita prendendo quel treno che passa nel cuore della
guerra civile, la risposta - celebre - è: “Io non ho nessun amico e vado
a comprarmi un cappello…”
*°*
Frivola ma non fatua: un miliardario,
per esempio, perfino se è il giovane irresistibile
Cary Grant di
Venere Bionda
(Blonde Venus, 1932)
serve solo da mezzo di contrasto: per rendere ancora più pura la
scelta dell’altro (un marito molto cieco ingrato e vendicativo in
Venere bionda, un legionario
in Marocco,).
La frivolezza nella sua più felice
luminosa incomprensibile (per un uomo!) incoscienza, lo vedi in Conchita
Perez di Capriccio spagnolo (The
devil is woman, 1935), dall’inscalfibile gioia di vivere.
Qui la donna è accuratamente variabile, come i tirabaci che si disegna
sempre diversi sulla fronte… - La scena più libertina forse è questa: il
capitano Castellar le ha appena proposto di sposarla, lei più o meno
acconsente; entra però un bel giovane altero, il torero Manuel, e
Conchita, allegra assolutamente, va da un uomo all’altro come una
farfalla tra due fiori: passa così al giovane torero la sigaretta che il
capitano aveva appena acceso per sé, e perfino i soldi che gli ha appena
“spillato”.
Quando poi il torero esce, dice al
capitano che lo conosce “appena”.
Conchita dice cose così:
“Se mi amassi
sul serio, ieri sera ti saresti ucciso.”