- Fammi vedere.
- Cosa?
- Le gambe. Forza!
- Le basta?
-
Sì, per il momento…
(Venere Bionda, 1932)
Disonorata (X-27,
1931) comincia con
Marlene che si aggiusta una calza sotto la pioggia; finisce con lei
davanti al plotone di esecuzione, che rimette il rossetto nella
giarrettiera, dopo esserselo ripassato velocemente sulle labbra per
morire più bella.
Nell’Angelo
azzurro (Der
Blaue Engel,
1930),
l’amor de lohn del Professor Spazzatura per Lola inizia con tre
fotografie sequestrate a uno studente: in quella più intrigante, Lola
ha le gambe coperte da un gonnellino fatto di filamenti piumosi che si
sollevano se ci si soffia, mostrando il reggicalze e la parte nuda
delle cosce. Da quella cartolina, con una dissolvenza si passa prima
sul volto di Lola, poi si stacca proprio sulle gambe, che per qualche
secondo occupano tutto lo schermo. Quando a Lola cade il
portasigarette e Spazzatura si infila sotto il tavolo per recuperarlo,
il professore indugia un po’ troppo. Lei, attribuendogli una malizia
di cui non è ancora capace, gli dice: “Quando ha finito, si ricordi di
mandarmi una cartolina”.
Poco dopo, Lola sale le scale a
chiocciola che portano dal camerino alla camera da letto mentre
Spazzatura è proprio lì sotto: “Attento, papà! Ora viene il bello!”, e
lascia cadere le culottes che si è appena sfilate sul viso dello
sperduto professore. Spazzatura è tanto tiranno in classe quanto
scolaretto nel camerino di Lola, che infatti lo tratta da bimbo: “se
non fa capricci e sta buono, può restare”…
Celeberrime, le gambe della Dietrich
in realtà non appaiono moltissimo nei sette film di Sternberg: quasi
solo, tra l’altro, quando canta. Molto bella in
Marocco (Morocco, 1930) un momento
in cui è sola con Gary Cooper
nella sua stanza, con un vestito nero
semplicissimo, lungo fino ai
piedi, in cui si scopre la gamba fino al ginocchio.