"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10, maggio 2005

 


         Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 

 

    9.  Oooooohhh!

 

 

 


 

L'oggetto supremo dell'arte è il fascino

termine che uso qui in tutta la sua forza

(P. Valéry, Scritti sull'Arte)

 

Se esistesse un'assoluta armonia...

(G. Leopardi, Zibaldone,  23 giugno 1821)

 

Se lo dice  uno che è passato tutta la vita per un intellettualista, non resterà che convertirci: le poesie più che alla mente, si rivolgono alla vita e, più che stimolarci a comprendere, ci impongono di divenire (Varietà). - Lo stato di mutamento supremo a cui accedere è l’incantesimo, tanto distinto dallo stato ordinario quanto quello generato dalla musica, mediante l’esclusione dei rumori e di ogni cosa simile ai rumori” (Quaderni, vol. I).

 

All’opposto di Kant (La critica del giudizio), e di tutte le amabili civiltà del Gusto e della Conversazione, la fascinazione del Bello non genera blablà, non fa né cultura né galateo né buona educazione, casa mai spalanca gli occhi e fa catatonico lo sguardo fulminato di provvido e catastrofico stupore: niente, insomma, di veramente urbano... - L’arte piuttosto cospira al disastro della socialità: l'azione stessa del Bello su qualcuno consiste nel renderlo muto” (La caccia magica); il bello implica l’effetto dell’indicibile, dell’indescrivibile, dell’ineffabile. Il termine bello in sé non dice NULLA. (...) Ora, quando si vuol suscitare tale effetto è necessario che il linguaggio stesso sia impegnato a produrre quel che costringe al silenzio, è necessario che esprima una assenza della parola (...) «Impossibilità di esprimere» non vuol dire che mancano espressioni, ma significa che ogni espressione è incapace di richiamare alla presenza ciò che le ha dato vita”  (Istanti).

 

Un giorno, Socrate trova qualcosa sulla spiaggia che ha una bella forma: forse una conchiglia, forse un osso consumato dal mare: questo "frutto di un tempo infinito” Socrate lo ammira "senza aspettare risposta” (Eupalino). Il riconoscimento del bello è sempre il conferimento di un un attributo di indeterminatezza: dire che un oggetto è bello, significa  dargli valore di enigma” (La caccia magica).

 

 

Molti anni dopo, Heidegger scrisse a sua volta: cosa significa fare silenzio? Significa forse non dire nulla e restare muti? Può far silenzio solo colui che ha qualcosa da dire. Fa silenzio nella misura in cui manifesta nel suo dire, e solo lì, ciò che non è detto(M. HEIDEGGER, La poesia di Hölderlin).


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