"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10, maggio 2004

 


       Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 

 

3.  Toc toc, chi è?

 

 

 


Più in fondo non c'è nessuno - c'è

appena l'innominato 

(P. Valéry, Quaderni, vol. I)

 

Già, ma quel  nessuno sembra proprio lOdisseo che si beffa del ciclope cieco e sciocco! Ovvero: la forma sarà pur tutto, ma far versi non è mai come dire sotto il vestito, niente: non avrà mai per Valéry la consolazione intellettualistica del neoclassico snob; né basterà, per compiacere l'artigiano di sé stesso, ladeguamento a regole prosodiche preziose per orecchie di accuratamente stereotipata finezza! 

Il clap clap è sempre un applauso della folla a se stessa: chiunque lo riceva, in fondo, è lì per caso, come un parafulmine sotto la tempesta.

 

Le retoriche saranno infatti pure definibili a priori, ma sempre aperte a un numero infinito di varianti e di complicazioni. - Ahimè, in niente di umano esiste un corpus conchiuso e consolante di regolette sufficienti: stiamo sempre al centro della mobile e ardua capacità di arrovellarci sulle mille forme possibili. - Così, a farsi ammaliare dal mare del possibile, è come se passassimo il tempo migliore a congegnare trappole da e per noi stessi...

 

Degas è uno degli eroi di questa concezione: Nellarte egli non vedeva che problemi duna certa matematica più raffinata dellaltra, che nessuno ha saputo rendere esplicita e di cui ben pochi possono sospettare lesistenza (Degas Danza Disegno).

 

La conoscenza dellars da sola segna appena una delle condizioni grazie alle quali chi scrive può davvero scrivere qualcosa.

 

Tutto il resto - e cioè lessenziale - è un viaggio dantesco oltre la Gibilterra di ogni possibile sapienza e conoscenza. - Quellignoranza, del resto, è la poesia, perché il giorno che si avrà una conoscenza anche mediocre del meccanismo letterario - questo sarà spacciato (Quaderni, vol. I). Parafrasando, il giorno in cui esistesse la tecnica - regole chiare, riproducibili come procedure in un laboratorio - per scrivere poesie perfette, nessuna poesia più lo sarà. 

Tutti Petrarca, nessun Petrarca?


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