“Un
quadro era per Degas il risultato d’un infinito numero di studi, e poi
d’una serie d’operazioni. Credo pensasse che un’opera non può mai
dirsi finita, e che non capisse come possa un artista rivedere uno dei
suoi quadri senza sentire il bisogno di riprenderlo e di rimettervi le
mani. Gli accadeva di riprendere tele da molto tempo appese alle pareti,
in casa d’amici, e di riportarle nel suo antro, da cui raramente
tornavano indietro. Alcuni, di cui era intrinseco, arrivavano a
nascondere i quadri che avessero di lui.
Ci
sarebbe molto da filosofare su tali questioni.”
(P.
Valéry, Degas Danza Disegno)