"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 10, maggio 2005                                         


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 


 

 

2. Stendhal 

 

 

 


 

“...c’est le seul écrivain dont je sopporte les passages d’amour...”

(P. Valéry, Lettera a A. Gide, 19 aprile 1897)

 

“Ma Stendhal, quale egli è, o qualunque egli sia, malgrado le Muse e malgrado il suo stile, e quasi malgrado se stesso, è diventato uno dei semi-dei delle nostre Lettere, un maestro di quella letteratura astratta e fervida, più asciutta e lieve di qualsiasi altra, che è caratteristica della Francia. Si tratta d’un genere che ha a che fare soltanto con azioni e idee, che sdegna l’ornamento, che se ne infischia dell’armonia e dell’equilibrio della forma. Un genere che sta tutto nel tono, nel gesto, nella battuta, nelle frecciate, ricco delle ellissi e delle reazioni vivaci dell’intelletto. Un genere costantemente rapido, e spesso insolente; che sembra senza età e, in qualche modo, senza materia: personale all’estremo, centrato direttamente sull’autore, esso sconcerta alla pari d’un gioco fitto di battute e rimandi: tiene sempre lontano sia il dogmatico sia il poetico, che detesta allo stesso modo.

Non si finirebbe più con Stendhal. E questo è per me l’elogio più grande.”

(P. Valéry, Varietà)


 

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