Sono
fatti di sguardi e
parole i dialoghi
specchio e
doppio tra Parise
e un visitatore immaginario nella presentazione al catalogo
della Mostra, Studio Marconi, Milano
1965 di Mario Schifano.
Parise
inventa questo ‘simposio’ per Schifano e le parole
agili e timide, che
lampeggiano come ‘Nureiev sulla scena’,
sono : e
l e g
a n
z
a,
languore felino innocente e attonito,
leggerezza , ritmo, souplesse,
e
l e g
a n
z a.
Il
miracolo è che la parola di Parise
e i segni di Schifano
si uniscono in laser estetici già dal
primo quadro che il visitatore guarda mentre le metafore
di Parise scorrono in una colonna sonora di letteratura pop,
non sguaiata, salvata dal gusto di un bravo scrittore italiano.
‘Suicidio 1’
‘Un’impronta umana nel mio lavoro, dal ’60 al
‘65’
‘Alfa’
‘Spazio’
sono
i quadri che Parise narra e
il vedente scruta.
Entra in circolo il
pumaSchifano e improvvisamente s’inventa una balzo felpato
dinamicodecorativo. Pittore
istintivo, egli fa in modo che le figure vivano di futurismo rivisitato ‘high speed’. E Parise,
avendo provato giovanissimo
l’irrequietezza della pittura,
scrive metafore per
tenere il passo imprevedibile
d’ un felino suscettibile.
Proprio
a Spazio Parise
dà nuovo titolo pop: Cocktail
spaziale dove
la navicella e l’astronauta si fondono in una ‘lievità
della massa Schifano’. -
Parise
paragona quest’assenza
di gravità a un ‘Balenciaga’,
e, per
associazione, a défilé,
eleganza e movimento: ‘...Così
un Balenciaga per esprimersi ha bisogno di essere indossato, di
essere visto nell’aria e di muoversi’.
Tra
i ritratti di Parise fatti
da Schifano, ce n’è uno
tutt’ occhi di velluto, labbra serrate e chioma aerea in un
vortice di pennellate nervose su fondali di composito blu
listato di verde, d’azzurro e di viola; colpi furiosi di pennello, ghirigori e macchie a rilievo che
fuoriescono dalla tela.
Parise
muore prima di Schifano,
poco prima della folle
velocità globale, del
boom pop del web, dei
mille schermi che popolano lo studio del pittore.
Eppure Parise,
nei suoi Pittori,
presagisce la voracità mai
sazia di Schifano,
i suoi off-off, l’
informale, il suo tratto d’elegante moderno eremita, di artista
cibernetico.