"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 10, maggio 2005 

        

 


        Degas Danza Disegno di Paul Valéry

 

 

     3.  Appigli per ragni 

 


 

Le opere avrebbero potuto essere

tutt'altro, così come i nostri ricordi

(P. Valéry, Varietà)

 

Dunque, niente solidità dellIo: né karma, né indole, né predestinazione...  piuttosto la tabula rasa dove tutto potrà essere scritto! - Il poeta, uomo supposto più vicino di altri alla psiche, avrà per questo problemi suoi propri? Forse solo una foresta di equivoci in più da chiarire, “poiché non c’è nessun uomo nell’uomo, nessun io nell’io. Ma ci sarà un atto senza essere, un effetto senza causa, un accidente che è la mia sostanza(P. Valéry, Mattini).

E in versi bellissimi:

 

O pour moi seul, à moi seul, en moi-même,
Auprès d'un coeur, aux sources du poème,
Entre le vide et l'événement pur,
J'attends l'écho de ma grandeur interne,
Amère, sombre, et sonore citerne,
Sonnant dans l'âme un creux toujours futur!

(Le cimitière marine)

 

All’origine della poesia è così proprio il  “creux néant musicien” di Mallarmé! - Il poeta si scopre agire nella leggera autosufficienza di “una miseriosa Aracne” (Varietà) che, sospensa nel suo stesso vuoto  costruisce il suo covo a forma di cosmo.

 

Si poteva già leggere in Keats: “ora a me pare che chiunque potrebbe come il Ragno filare dal suo interno la propria Cittadella fatta daria - i punti delle foglie e dei rami su cui il Ragno si appoggia all'inizio sono pochi, eppure egli riempie l’aria delle proprie circolari volute di squisita bellezza. L’uomo dovrebbe accontentarsi di appigli altrettanto scarsi sui quali appuntare la fine tela della sua Anima(J. KEATS, Lettere sulla poesia).

 


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