Quando lavorò a Casablanca Max Steiner, maestro del click track, era al culmine della carriera. Aveva cinquantatre anni, era stato candidato all’Oscar già sette volte e ne aveva vinti due: per le musiche de Il traditore (The informer, John Ford 1935) e di Perdutamente tua (Now, Voyager, Irving Rapper 1942), il film in cui Bette Davis si lascia accendere la sigaretta da Paul Henreid. Era stato l’autore della musica di Via col vento (Gone with the wind, Victor Fleming 1939) che ancora oggi tanto imperversa. Anche Casablanca gli valse una candidatura all’Oscar. Alla fine della sua carriera, le nomination sarebbero state ventitre, tre gli oscar vinti. Partecipò alla composizione delle musiche di circa cinquecento film, per più di trecento fu il compositore accreditato e, di questi ultimi, più di centocinquanta erano film della Warner Brothers.
Max Steiner nacque a Vienna nel 1888 e fu un enfant prodige. Era ebreo. Suo padre fu il progettista della celebre ruota panoramica del Prater, meravigliosamente ripresa nel Terzo uomo di Carol Reed (The Third man, 1949); suo nonno Maximilian, che gestiva il Theater an der Wien, scoprì e accompagnò i primi anni della carriera di Joahnn Strauss; il padrino di battesimo di Max fu Richard Strauss; iniziò a studiare pianoforte con Johannes Brahms. A quindici anni, all’Accademia Imperiale di Musica ed Arte Scenica, fu allievo di Gustav Mahler: completò i quattro previsti per il corso in un anno solo. Come si sa, per quanto abnorme, un talento di per sé non garantisce la sopravvivenza. Povero, Steiner arrivò a New York nel 1914. Per quindici anni lavorò a Broadway come arrangiatore, orchestratore e direttore d’orchestra: tra gli altri, per Florenz Ziegfeld e George Gershwin. Nel 1929, venne chiamato a Hollywood dalla RKO, per la quale compose colonne sonore fino al 1936: tra queste, nel 1933, quella di King Kong (1933, Merian C. Cooper, Ernest B. Schoedsack). Tra i film di cui si è parlato in questo studio, quelli che ebbero sue musiche furono Confessioni di una spia nazista (Confessions of a Nazi Spy, Anatol Litvak 1939), Il giuramento dei forzati (Passage to Marseilles, Michael Curtiz 1944), Arsenico e vecchi merletti (Arsenic and Old Lace,Frank Capra, 1944).
(da: Francesco Carbone, Da Hitler a Casablanca (via Hollywood). Cineasti ebrei in fuga dal nazismo, Edizioni EUT, Trieste 2011)