"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 15, giugno 2011 

 


n. 15 °*° Da Hitler a Casablanca via Hollywood  °*° n. 15

cineasti ebrei in fuga dal nazismo

 

12.  Strascichi


 

 

La fama della Warner come la casa di produzione più radical fu tenace, «the logical studio to make The Confessions of a Nazi Spy» (BERNARD F. DICK, Op. cit.). Quando nel dopoguerra Julius Epstein, uno dei due gemelli ebrei che co-sceneggiarono Casablanca, fu interrogato dalla Commissione per le Attività Antimericane del famigerato senatore McCarthy, alla domanda se avesse mai fatto parte di un’associazione sovversiva, rispose «Sì: la Warner Bros». Anche il senatore McCarthy ebbe un debole per gli ebrei: della sua caccia alle streghe«si dà il caso che un buon settanta per cento delle vittime siano di origine ebraica» (GUIDO FINK, Non solo Woody Allen. La tradizione ebraica del cinema americano).

A queste aggiungeremo l’«ebreo» Charlie Chaplin, accusato da subito di filocomunismo e bandito di fatto dagli Stati Uniti nel 1952.

 

(da: Francesco Carbone, Da Hitler a Casablanca (via Hollywood). Cineasti ebrei in fuga dal nazismo, Edizioni EUT, Trieste 2011)

 


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