«Durch Hunderttausend zuckt es schnell, / und aller Augen blitzen hell…»: il coro dei tedeschi cresce e tutti gli altri ammutoliscono. Victor Laszlo cammina rapido fino ad arrivare davanti all’orchestra e ordina – letteralmente ordina – che suonino la Marsigliese: «Play the Marsellaise! Play it!». Gli orchestrali si voltano verso Rick, interrogativi. Rick fa un leggero segno di assenso, la Marsigliese comincia: «La gente si emoziona da morire per quel suo gesto semplice e controllato in una situazione emotivamente tesissima, ed è proprio lì l’essenza di un grande attore: è uno che sa recitare scene molto emozionanti con la massima semplicità.» (DAVID MAMET, I tre usi del coltello).
Se less is more, qui davvero il minimo è il massimo. L’abissale differenza tra la recitazione teatrale e quella cinematografica è tutta in questo istante di non ulteriormente riducibile underplaying.
(da: Francesco Carbone,Da Hitler a Casablanca (via Hollywood). Cineasti ebrei in fuga dal nazismo, Edizioni EUT, Trieste 2011)