"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 15  giugno 2011

 


 

n. 15 °*° Da Hitler a Casablanca via Hollywood  °*° n. 15

cineasti ebrei in fuga dal nazismo

 

 21. Scommettere sull'inedito

 


 

«Everybody comes to Rick» , dice il prefetto Renault al maggiore della Gestapo Strasser: è una delle frasi più famose di Casablanca ed è questo il titolo della pièce teatrale, di Murray Burnett e Joan Alison, da cui Casablanca è stato ricavato. Burnett nell’estate del 1938, si recò in vacanza con la moglie a Vienna. L’Anschluss con la Germania era stata compiuta pochi mesi prima (il 12 marzo 1938) e quella tappa del viaggio europeo era stata voluta per aiutare alcuni loro familiari ebrei. Lasciata l’Austria, fecero tappa in una piccola città francese del Mediterraneo, Cap Ferrat. Lì Burnett trovò il locale che avrebbe ispirato il caffè di Rick. C’era un pianista nero che intratteneva clienti francesi, tedeschi e rifugiati:  «L'atmosfera del locale era in netto contrasto con la tragedia e le lacrime di quei tempi. Il clima era allegro, spensierato...C'era Hitler e senza dubbio su di loro incombeva imminente il terrore, non solo il terrore dell'antisemitismo, ma il terrore che si accompagnava alla guerra».

La pièce di Burnett non era mai stata rappresentata. Hal Wallis, il più importante dei produttori della Warner Brothers, e futuro produttore esecutivo di Casablanca, ne comprò i diritti per 20.000 dollari, la cifra più alta mai pagata per un copione mai prodotto. La pièce era stata segnalata alla Warner da Irene Lee, una «assistant story editor» dello studio. Il copione venne quindi letto dallo «story analist» Stephen Karnot, che scrisse una sinopsi per Hal Wallis, in cui definiva la commedia «a box office natural».

 

(da: Francesco Carbone, I vecchi maestri, introduzione a Da Hitler a Casablanca (via Hollywood). Cineasti ebrei in fuga dal nazismo, Edizioni EUT, Trieste 2011)

 


 

 

 

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