"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 15 giugno 2011
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n. 15 °*° Da Hitler a Casablanca via Hollywood °*° n. 15 cineasti ebrei in fuga dal nazismo
12. Silenzi americani
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«Nel tentativo di “americanizzarsi appieno” e di integrarsi completamente nella vita americana, molti direttori di Studios cinematografici cercarono di prendere le distanze dal loro passato di immigrati ebrei, azione che senza dubbio ritenevano equivalesse a diventare dei veri americani» (PATRICIA ERENS, The Jew in American Cinema). Rispetto a Hitler, vale quanto ha scritto Patricia Erens: «Non siamo in grado di conoscere con precisione il punto di vista dei singoli produttori, possiamo solo documentare ciò che hanno rappresentato sullo schermo. Quale è stata allora la risposta di Hollywood? È stata, nel complesso, il silenzio». E se «Hitler non è mai piaciuto ai professionisti del cinema, tuttavia questi non gli si sono mai opposti in maniera attiva» (DAVID WELKY, The moguls and the dictators: Hollywood and the coming of World War II,).
(da: Francesco Carbone, I vecchi maestri, introduzione a Da Hitler a Casablanca (via Hollywood). Cineasti ebrei in fuga dal nazismo, Edizioni EUT, Trieste 2011)
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