«E verissimo è
anche che anche la fedeltà ho guardato
Di sbieco e come
una straniera.»
(W. Shakespeare,
Sonetto 110, tr. di A. Serpieri)
La vista avrà spesso uno sguardo
«Askance and strangely» («di
sbieco e come una straniera», Sonetto 110): come questo
potrebbe non cambiare l’intera relazione col mondo? Facile che tutto
appaia «fuor di sesto»!:
«Askance and strangely
guardano anche Tintoretto e El Greco, Lotto e Parmigianino, Brueghel e
il vecchio Michelangelo che, come Shakespeare, inventano un nuovo
vocabolario psicologico, un nuovo modo di raccontare la vita. Il
Manierismo, ricorda Hauser, è “una svolta nella storia della
psicologia poetica anche perché gli eroi affatto ‘positivi’, le figure
tutte luce e ideale hanno da allora perso il loro credito nella
letteratura. L’imperfezione e l’insufficienza sono diventate il
criterio della verosimiglianza psicologica” (A. Hauser, Il
Manierismo, Torino 1965).»
(A. Anzi, Shakespeare e le
arti figurative, Roma1998).
Se il Sole in cui crede Giulio
Cesare è fermo, quello di John Donne non sa tenersi nella
perfezione di un circolo eternamente ripetuto uguale, ma vaga e perde
il punto «come una serpentina» (J. Donne, First Anniversary,
e anche nell’Anatomia del mondo).
cfr.
http://www.compagnosegreto.it/NUMERO6/autore7.htm