"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 13 settembre 2007

 


 

n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

 

 

 

42. Attori

 

 

 


 

AMLETO - Ti prego, recita la battuta come te l’ho detta…

(Atto III, sc. 2)

 

 

Come tanti attori, Amleto non è nella vita così misurato, naturale come nella recitazione: è fuori sesto, esagera, urla, sbraita, impone il suo oltremisura agli altri, insomma imbarazza.

 

 

 

«Il Primo Attore recitava a mio avviso troppo bene. Dovrebbe recitare molto male. Il Primo Attore, a parte il ruolo che svolge nello sviluppo drammaturgico della tragedia, è la caricatura shakespeariana del gigione del suo tempo, proprio come il brano che recita è la parodia di Shakespeare dei brutti drammi di alcuni suoi rivali. Mi sembra che i consigli di Amleto agli attori perdano significato se il Primo Attore non si è macchiato della colpa che Amleto disapprova, se non ha trinciato l’aria con il braccio, urlato le battute, fatto a pezzi la passione, cercato di essere più Erode di Erode. La stessa sensibilità che Amleto osserva nell’attore, come per esempio le sue autentiche lacrime, non è la caratteristica di un buon attore. Il ruolo dovrebbe essere interpretato imitando la recitazione dei tragici di provincia. E’ inteso come satira, e interpretarlo bene equivale a interpretarlo male.»

 

(O. Wilde, “Amleto” al Lyceum, in Autobiografia di un dandy, Milano 1996)

 


  torna a 

 

        torna su