«Spostamenti del centro, sensazioni
crude, cambiamenti e rovesciamenti fulminei, gonfiezza, chiaroscuro
dei caratteri misti, scene dissonanti, molteplicità dei piani
dell’azione, del mondo immaginativo, della lingua, compresenza di
aspro realismo e madornale stilizzazione, di naturalezza, sobrietà ed
eccentricità, di estasi, di plasticismo pluridimensionale e tensione
antitetica, di fantasia vivace e fredda meccanicità. Poi il gioco
dell’essere e del parere, i motivi della maschera, della follia,
dell’identità e della volontà soggiogata, le molte forme
dell’insicurezza, della perdita e dell’acquisto del proprio io, infine
la costruzione contrappuntistica, i riflessi, le gradazioni, l’atettonica
e l’asimmetria.»
(M. Luthi,
Shakespeares Dramen, Berlin 1957)