"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12, settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 

 

24. Concinnitas

 

 

 

 


 

POLONIO - Sarò breve.

(Atto II, sc. 2) 

«…fatta eccezione per le due donne, parlano tutti troppo. (Si tratta ovviamente solo di un effetto drammatico, non certo di un autentico spreco di parole). «Lasciami dire in breve», afferma lo spettro, e procede per una cinquantina di versi. «Sarò breve», proclama Polonio quando la regina lo incoraggia a sintetizzare, ma breve non è. Persino la Regina Attrice, a detta di Gertrude, la fa troppo lunga. Amleto poi, si sa, parla tantissimo: si domanda perché debba «come una bagascia disfare il cuore mio in parole», ma seguita a parlare. Parla talmente tanto che finisce col sembrare una sorta di guida e di commentatore al dramma e uno dei più consueti errori interpretativi dell’Amleto è quello di assumere il punto di vista di Amleto come quello di Shakespeare. Ma il giudizio che Amleto formula su Polonio, sulla colpa di sua madre per aver sposato Claudio, sul tradimento di Rosencrantz e Guildenstern, se da un lato può verosimilmente essere accettabile, è dall’altro esagerato dal suo umor melanconico; è, per così dire, malato.»

 

(N. Frye, Shakespeare, Torino 1990)


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