ORAZIO - …egli era un bel re
AMLETO - Egli era un uomo, preso tutto insieme, ch’io non vedrò il suo
simile un’altra volta.
(Atto I, sc. 2)
«Ma dopo avergli raccontato la
storia del suo assassinio, lo Spettro gli domanda qualcosa di diverso:
gli domanda di “non permettere” che “il regale letto di Danimarca sia
un giaciglio di lussuria e d’incesto”. Ma è compito del figlio evitare
tutto questo? In questo caso, il padre sta chiedendo al figlio di
prendere il suo posto, di fare in modo che la sua vita torni utile
anche a lui, gli sta chiedendo di raddrizzare le cose perché possa
riposare in pace. Ma una simile richiesta, fatta poi da un padre
benamato, priva il figlio della propria identità, lo priva della
possibilità di mettere in scena la sua esistenza. Essere nati da un
padre così diventa allora una crudele maledizione. In altre parole,
dettando al figlio le modalità con cui vuole essere ricordato (con un
atto di vendetta eseguito al posto suo), il padre lo priva del diritto
di essere in lutto, di elaborare il lutto per la sua perdita, di
lasciarlo trapassare.»
(S. Cavell, Il ripudio
del sapere. Lo scetticismo nelle tragedie di Shakespeare, Torino
2004)