"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 

 


n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

44.  Filosofia a teatro

 


«In filosofia, è qualcosa che a mio avviso trova espressione nell’argomento cartesiano del Cogito, che Emerson ha perfettamente compreso e magistralmente sviluppato: per esistere, l’essere umano ha l’onere di provare che esiste. E per liberarsi di quest’onere, deve pensare la propria esistenza. Cartesio (benché la questione sia controversa) deve trovare dunque il modo di affermare “Io sono, io esisto”, e non di affermarlo una sola volta, ma in ogni momento, per preservare la propria esistenza, per originarla. Esistere significa assumere la propria esistenza, metterla in scena, come se l’esistenza umana fosse basata sul teatro, se non sul melodramma. Mentre rifiutare l’onere della prova significa condannarsi allo scetticismo, al diniego dell’esistenza – il che vuol dire anche del valore – del mondo.

Lo spiccato senso del teatro di Amleto è dovuto a mio avviso al fatto che egli vede nel teatro, o nello spettacolo, un tratto metafisico e ineluttabile dell’esistenza umana.»

 

(S. Cavell, Il ripudio del sapere. Lo scetticismo nelle tragedie di Shakespeare, Torino 2004)


 torna a  

 

     torna su