«OFELIA - Il fiume è vero, ma tutto quel che mi ha portato,
per tutta la mia breve vita, verso il fiume?»
(G. Manganelli, High tea, in Tragedie da
leggere, Torino 2005)
«Quando toccò a Ofelia cantare
- e di vivere così poco le mancava –
tutta l’aridità della sua anima trascinò e sollevò
in aria come steli di fienile la tempesta»
(B. Pasternak,
Lezioni d’inglese,
in
Mia sorella la vita,
Milano 1996)
«OFELIA - Le mie canzoni, vero? Cose da festival del
suicidio.»
(G.
Manganelli, High tea)
«Hanno ragione i becchini: è difficile decidere se Ofelia si
sia suicidata deliberatamente, e dunque è entrata in acqua con
l’intenzione di affogarsi. Si potrebbe anche dire che si è
affidata al fiume perché la trasportasse altrove e quello l’ha
trascinata a fondo. Difficile giudicare, rincara il filosofo
becchino, se ha deliberatamente cercato la propria salvazione,
visto che la morte è salvezza…»
(N. Fusini,
Donne fatali,
Roma, 2005)
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«MADDALENA – Ho sempre ammirato la morte di Ofelia; era così
elegante.
OFELIA – Via, era una morte da ragazza, anche un po’ volgare,
così canora.»
(G.
Manganelli, High tea)
«Ripetiamolo, aveva un corpo angelico. E adesso che posso
farci? Suvvia, do dieci anni della mia vita purché resusciti!
Dio non parla. Aggiudicato!... Sarà che non esistono Iddii o,
meglio, sono io che non ho dieci anni da vivere… ma la prima
ipotesi mi sembra più solida, e per tante ragioni»
(J.
Laforgue, Amleto, ovvero Le conseguenze della pietà filiale)
«OFELIA – Oh, io sono morta pazza, nevvero? Certo che ero un
po’ morbosa. Ma un pazzo ben diretto dalla sua pazzia può
trovare non sapete quante meraviglie umili, anzi più vili e
goffe. Ad esempio, quel fiumiciattolo.»
(G.
Manganelli, High tea)
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