"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 12, settembre 2007 

 


n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

27.  Talpa tragica

 


AMLETO - Ben detto, vecchia talpa! Puoi scavar nella terra così presto? Un bravo zappatore!»

(Amleto, Atto I sc. 5)

 

 

«La talpa è inconsapevole, ma scava la terra in una determinata direzione. Ha i suoi sogni talpeschi, ma non sono altro che un nebuloso presentimento del sole e del cielo; e non i sogni determinano la sua direzione di marcia, ma i movimenti delle zampe e del grugno che scavano incessantemente la terra. La talpa diventerà tragica solo se verrà sepolta viva prima di riuscire a sbucare alla superficie.

Esiste anche un altro genere di tragicità storica. Scaturisce dalla convinzione che la storia non ha un senso, che resta immobile, oppure ripete in continuazione il suo ciclo crudele. Che è una forza elementare come la grandine, la tempesta o l’uragano, come la nascita e la morte. La talpa scava la terra, ma non sbucherà mai alla sua superficie. Nascono sempre nuove generazioni di talpe, scavano la terra in tutte le direzioni e la terra continua a seppellirle. Anche la talpa ha i suoi sogni talpeschi. Ha fantasticato a lungo di essere il signore del creato, che la terra il cielo e le stelle sono state create per le talpe, che esiste un Dio delle talpe che ha creato le talpe ed ha promesso loro l’immortalità talpesca. Ma ad un tratto la talpa capisce di non essere altro che una talpa, e che la terra il cielo e le stelle non sono stati creati per lei. Soffre, sente e pensa, ma le sue sofferenze, i suoi sentimenti e i suoi pensieri non possono mutare il suo destino di talpa. Continuerà a scavare e ad essere ricoperta di terra. E’ allora che la talpa si rendo conto di essere una talpa tragica.»

 

(J. Kott, Shakespeare nostro contemporaneo, Milano 2006)


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