"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 12, settembre 2007 

 


n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

25.  La scommessa

 


 

«Che l’esistenza umana debba essere una specie di smarrimento…»

(A. Schopenhauer, Parerga e paralipomena)

 

 

Nascono domande complicate: non solo in cosa consista l’amore del padre Amleto per il figlio Amleto, ma anche cosa sia davvero l’amore di Amleto figlio per Amleto papà.

 

Se infatti, proprio a metà tragedia, si svela che questo è il problema, solo adesso si capisce che il paterno fantasma è venuto non a chiedere l’adempimento di una piatta procedura vendicativa prevista da sempre in ogni regal faida (tabe morale millenaria su cui Shakespeare offre tutta l’enciclopedia), ma per richiamare il figlio a essere! - Della qual cosa il seguito del celebre monologo, come si sa, dà un’idea non allettante. Dardi, frombole, torti immedicabili: un torvo Essere il cui quadro avrebbe sottoscritto ogni gnostico. Amleto allucina il peggiore dei mondi possibili, o quasi: quasi se si potesse almeno dormire-morire. Mentre tutto lascia supporre che dopo la morte ci si ritroverebbe nel fetido e fiammeggiante mondo di papà: sussurri, grida e rimbrotti all’infinito. Come se l’attuale incubo non fosse che l’anticamera del vero incubo senza risveglio… motivo per cui neppure il suicidio sarà dato nell’Alcatraz universale. - Benché solo figlio di conti sull’orlo della bancarotta, Leopardi non avrebbe provato meno ribrezzo per codesta Trappola, né meno desiderio di non-essere.

 

Ecco: con l’Essere o non essere, il principe Amleto pare uno dei rarissimi che abbia preso sul serio la scommessa di Pascal: non potendo escludere che dal giro di roulette esca il rosso dell’inferno, meglio che il quasi suicida deponga il pugnale.  Da ciò un Amleto di più che vorrebbe tanto essere uno di meno.

 


 torna a  

 

     torna su