"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 12, settembre 2007 

 


n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

21.  Obbedisco

 


 

OFELIA (al padre) - …come voi

mi comandaste, respinsi le sue lettere.»

(Atto II, sc. 1)

 

«Nel tempo del soliloquio [essere o non essere], il masochismo aveva avuto il sopravvento. Sopraggiunge l’oggetto del desiderio. Amleto abbandonerà il dilemma suicida solo assassinando Ofelia.»

(A. Green, Amleto e ‘Amleto’, Roma 1991) 

 

 

La cronica incapacità di obbedienza, a cominciare a se stesso, di Amleto; la nefasta vocazione all’obbedienza di Ofelia. Lei è l’antipodo forse perfetto di Bartleby lo scrivano (H. Melville): qualunque ordine le si rivolga, avrebbe sempre preferenza di Sì. Ma lo specchio del piccolo mondo della corte ormai è frantumato; tra le cose dette a mezzo dal fidanzato stravolto e gli ordini anche cinici di babbo e fratello, non sa far sua una delle leggi auree di Murphy: «se ricevi due ordini che si contraddicono obbedisci ad entrambi».

 

Così, incapace di doppi fondi e doppi giochi (Ofelia ha l’Io?), ripetendo la diagnosi che Polonio dedica alla follia di Amleto, possiamo dire che prima «non capisce» (N. Fusini, Donne fatali, Roma 2005), poi impazzisce e infine – battuta stupenda del becchino - «per legittima difesa» si suicida (Atto V, sc. 1).

 

Quando Ofelia appare, nella III scena del Primo Atto, è già chiusa tra Laerte e Polonio. Shakespeare la tiene inchiodata lì, in un sandwich di asfissiante attenzione, di allarmato rigore maschile. La scena è un chiasmo da tre prediche: la prima di Laerte a Ofelia («Temetelo Amleto»), la seconda di Polonio a Laerte su come comportarsi in Francia, la terza identica alla prima di Polonio a Ofelia («non credete ai voti di Amleto»). La ripetizione del discorso contro la certa lussuria di un principe sì giovane e prestante è semplicemente necessaria, se si vuol far sentire in cosa è chiusa la ragazza. Le due prediche per Ofelia sono uguali persino per numero di parole. Shakespeare è un genio di infinite finezze.

 


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