"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12  settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 4. Topolinia

 

 

 

 


 

Francisco - Non s’è mosso un topo.

(Atto I, sc. 1)

 

 

E’ un topos dell’Amleto, il topo.

E’ il primo animale ed il più emblematico degli animali citato in un dramma il cui bestiario è ampio come un’arca di Noè. Tutti sappiamo che il dramma che deve offrire lo specchio al delitto di Claudio s’intitola La trappola per topi («E che tropo, per la Madonna!», Atto III, sc. 2. In originale: «KING: What do you call the play? – HAMLET: The Mouse-trap. Marry, how? Tropically.»).

Nel concitatissimo disperato colloquio di Amleto con la madre, il lancinantissimo figlio entra in particolari che proprio non sarebbe il caso: «Lascia che il gonfio re ti tenti di nuovo a letto, ti pizzichi le guance con lascivia, ti chiami la sua topina» («his mouse», Atto III, sc. 4), confessando definitivamente quanto la materna topina conti per il cuore del dramma. 

 

Come se non bastasse, quando s’accorge che tutto quel morboso colloquio è stato spiato da qualcuno nascosto dietro un arazzo, ci si avventa e l’infilza, benché mirando ad altezza d’uomo, urlando Al topo al topo! («Come! un topo? Morto, scommetto un ducato, morto!», Ibid.), e così uccide Polonio. - Chiaro che sperasse d’aver reciso un Re e non un Ratto («Regina: Che hai tu fatto? - Amleto: Mah, non lo so, è il re?, Ibid.). Ratto mancato. Ma così, detto fatto, passerà - era ora - per matto: «come il mare e il vento che gareggiano a chi è il più forte» (Atto IV, sc. 1). 

 


 

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