"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 13  settembre 2007

 


 

n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

 

 35. Il Topolonio

 

 

 

 


POLONIO - (dietro l'arazzo) Oh oh! Aiuto!

AMLETO - Che c'è? Un topo! Un ducato che è morto, morto! (Affonda la spada nell'arazzo)

(Atto III; sc. 4)

 

 

«Amleto esce, trascinandosi dietro il cadavere di Polonio. Questa sequenza crudele non è un’interpolazione, perché nell’atto che segue la si richiama due  volte e si dice che Amleto ha nascosto il cadavere sotto una scala nella galleria. Tale disgustosa buffonata è così aliena da Amleto che si congetturato debba essere un’esplosione di autentica follia. Anche questa illogicità dei suoi comportamenti, per cui esita di fronte all’assassinio di un re colpevole, ma, senza riflettere e senza scrupoli, infilza un vecchio innocente e ne sconcia il cadavere, è appunto un sintomo di squilibrio. Polonio, per di più, è il padre della sua amata Ofelia e l’amore onnipotente è solito irradiarsi sui più vicini al suo oggetto. Perciò questa selvaggia manifestazione di odio contro un uomo bonario e senza colpe sembra essere pazzia. Peraltro, se si ammette che Amleto credeva che Polonio fosse il re, chiaritosi l’equivoco, il suo furore avrebbe dovuto placarsi e far posto a un sentimento di gentile rimorso. Di fatto, la scena è di difficile interpretazione e l’oltraggio al cadavere va saltato senza commenti.»

 

(A. Strindberg, Amleto e Faust, Milano 1988)

 


 

torna su

 

 

torna a