"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12  settembre 2007

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 27. Puttana civetta non dica cazzo

 

 

 

 


 

OFELIA – Bene, Dio vi remuneri. Dicono che la civetta era figlia di un fornaio. Signore, noi sappiamo ciò che siamo, ma non sappiamo ciò che possiamo essere.

(Atto IV, sc. 5)

 

 

Shakespeare fa dire alla casta Ofelia: «The say the owl was a baker’s daughter», che potrebbe ben tradursi: «Dicono che la civetta fosse una puttana». Serpieri, che traduce come vedi sopra, infatti glossa: «La frase sembra riferirsi alla leggenda popolare della figlia del fornaio che rifiutò a Cristo un pane grosso riservandogliene uno piccolo e, per questo, venne trasformata in civetta o in gufo. L’allusione ha più di un senso: la civetta era simbolo di lutto (e qui la morte del padre), la figlia del fornaio era una perifrasi per prostituta (degradazione dell’eros). I due temi – morte infelice e non compianta, eros degradato o deluso – costituiscono i due fili costanti della follia di Ofelia (Amleto, Venezia 2003).

La scurrilità di Ofelia ferì il poco casto Goethe («Che cosa significano quei doppi sensi, quelle sciocchezze lascive sulle labbra di una giovane nobildonna?», Wilhelm Meister. Gli anni dell’apprendistato): altri tempi. Ma anche oggi, nell’Italia vallettopola e pornolalica, le traduzioni ci vanno più piano che possono: così, quando Shakespeare piazza in bocca a Ofelia demente un doppio senso, il traduttore sceglie sempre il più aulico, caso mai riservando il resto in nota.

Quando, quasi subito dopo la civetta, la spiritata fanciulla canta: «Young men will do’t if they come to’t, / By Cock, they are to blame», che si potrebbe rendere con

 

 

I giovani come possono lo fanno,

Cazzo, se non son da svergognare.

 

 

Color che sanno traducono così:

 

 

A. Serpieri (Marsilio): «Quando possono, i giovani lo fanno, / cribbio biasimati loro vanno.»

A. Lombardo (Feltrinelli): «Se capita, i giovani lo fanno / Come pene meritano rampogne.»

M. d’Amico (Baldini Castoldi): «Malgrado sia disdoro, / tutti i giovani ci sguazzano.»

C. V. Lodovici (Einaudi): ««Lo fanno sì, i giovanotti, se ci si trovano; /  Ma, gallo! – all’anima loro!»

N. D’Agostino (Garzanti): «I ragazzi lo fan se càpita - / pen di Dio, è colpa loro.»

E. Montale (Mondadori): «Fa il gallo il giovanotto, / e non si dà pensiero.»

L. Squarzina (Newton & Compton): «Il giovanotto se lo può lo fa / di chi è la colpa?»

R. Piccoli (Sansoni): «Lo fanno i giovani, se ci si trovano; / perdinci, abbian rampogna!»

  

Le note a margine, ma non tutti le fanno, per giustificare la traduzione di By Cock sono sintomatiche.

 


 

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