AMLETO - Morire,
dormire, sognare forse: ma qui é l’ostacolo: quali sogni possano
assalirci…
(Atto III, sc.
1)
«Qualunque sia l’ostacolo che noi
ci troviamo di fronte, purché esso sia particolarmente duro, il
conflitto tra le nostre personali intenzioni e l’oggetto che gli si
oppone diviene ben presto un conflitto interiore. Poiché, se io mi
sforzo di sottomettere alla mia volontà l’oggetto che resiste, il mio
intero essere entra, poco a poco, in relazione con esso proprio in
virtù della forte carica libidica che attira, per così dire, una parte
del mio essere nell’oggetto. Ne risulta una parziale identificazione
di certi elementi affini della mia personalità con l’essenza
dell’oggetto. Non appena questa identificazione si verifica, il
conflitto si trova trasferito nel mio animo. Questa «introiezione» del
conflitto con l’oggetto mi getta nel dubbio di fronte a me stesso,
causando perturbazioni affettive che sono sempre sintomo di un
dissidio interiore. Ma le perturbazioni affettive fanno sì che io
prenda coscienza di me, mettendomi in grado, a meno che non sia cieco,
di volgere verso me stesso l’attenzione e di seguire in me stesso il
gioco delle opposizioni.»
(C. G. Jung, Tipi psicologici)