OFELIA
- Io non penso nulla, mio signore.
(Atto III, sc. 2)
«…Ma quando si stava con lei
si provava distintamente quella impressione indefinibile descritta dai
clinici tedeschi, che viene chiamato «praecox Gefühl»(*) e che
consiste nello stare in presenza di un altro essere umano e tuttavia
sentirsi come se non ci fosse nessuno.»
(*)
- Dal termine «dementia precox», che è stato usato per denotare
una forma di schizofrenia e che si presenta in soggetti giovani, e che
si pensava dovesse concludersi in una psicosi cronica. La «sensazione
praecox» dev’essere, mi sembra, simile alla reazione del pubblico di
fronte alla psicosi di Ofelia. Più tardi Ofelia è senza alcun dubbio
schizofrenica, in senso clinico. Nella sua pazzia, non c’è nessuno là
fuori. Ella non è una persona: attraverso i suoi atti o le sue parole
non si esprime in nessun modo un’integrità personale. Da questo nulla
escono frasi incomprensibili. E’ già morta. Dove prima era una
persona, ora c’è il vuoto.»
(R.
D. Laing, L’io diviso, Torino 1969)