«In sanscrito «coppia di opposti»
in senso psicologico si dice «dvandva». Perň questo termine
definisce anche la coppia uomo-donna, il conflitto, il litigio, il
duello, il dubbio ecc. Le coppie di opposti sono state creati da chi
ha creato il mondo: «Moreover, in order to distinguish actions,
he separated merit from demerit, and he caused the creatures to
affected by the paurs (of opposites), such as pain and pleasure»
(Mânava-Dharmaçâstra VI, 80 ss.). Kullűka, il
commentatore, menziona anche altre coppie di opposti: desiderio e
collera, amore e odio, fame e sete, apprensione e follia, onore e
disonore. «Questo mondo etico essenziale consiste nel non lasciarsi
influenzare dagli opposti» (Râmâyana II, 84, 20). Ora, un
compito etico essenziale consiste nel non lasciarsi influenzare
dagli opposti (nirddvandva, libero, non toccato dagli
opposti) nell’essere al di sopra di essi, perché l’affrancamento
dagli opposti porta alla redenzione.»
(C. G. Jung, Tipi
psicologici)