L’Amleto 
              di Ettore Petrolini (1884-1936) nasce in collaborazione con
              Libero Bovio (1883-1942). Viene portato in scena dal
              1912 al 1914. Ci sono rimaste vecchie registrazioni, 
              e quindi tutta la maestria dei timbri, dei toni, del canto:
              
               
              
               
              
                
                  
                    
                    Io sono il pallido prence 
                    danese,
                    
                    che parla solo, che veste 
                    a nero.
                    
                    Che si diverte nelle 
                    contese,
                    
                    che per diporto va al 
                    cimitero.
                    
                    Se giuoco a carte fo il 
                    solitario
                    
                    suono ad orecchio tutta 
                    la Jone.
                    
                    Per far qualcosa di ameno 
                    e gaio
                    
                    col babbo morto fo 
                    colazione.
                    
                    Gustavo Modena, Rossi, 
                    Salvini
                    
                    stanchi di amare la 
                    bionda Ofelia
                    
                    forse sul serio o forse 
                    per celia
                    
                    mi han detto vattene, con 
                    Petrolini, dei salamini. 
                  
                
              
              
               
              
              Il gallo canta. Il padre mio ha 
              fatto l'uovo. È là, mi si presenta sotto le spoglie di un 
              fantasma. Ma di ben so fantasma non hai mai preso qualche equivoco 
              in tempo di vita tua? Lo so ti fu inoculato il veleno in un 
              orecchio. Ha il cimiero alzato, grida vendetta, sarai vendicato! 
              sarai vendicato!  
              
                
                  
                    
                    Della defunta madre 
                    incestuosa, 
                    
                    spesso, fremente, pulso 
                    l'avello. 
                    
                    Buongiorno mamma, che fa? 
                    Riposa.
                    
                    Perché la 
                    uccisi, prese cappello.
                  
                
              
              
              Essere o non 
              essere questo è il problema... e pensare che metà dell'umanità ha 
              passato la
              
              vita a studiare 
              queste parole. Essere o non essere... 
              
                
                  
                    
                    Ed il 
                    problema del prima e poi
                    
                    
                    studiiioooo, 
                    silente, con ogni cura.
                    
                    Dalla 
                    natura venimmo noi.
                    
                    Niente può 
                    farsi contro natura.
                  
                
              
              
              Si può essere più afflitti, più 
              lagnosi, più melanconici di Amleto? Poteva essere felice, no! 
              Poteva essere amato, no! Io non ho mai capito che cosa voleva 
              Amleto. Ma che voleva Amleto? 
              
                
                  
                    
                    Giuoco a 
                    scopone
                    
                    il mio 
                    compagno spariglia i sette.
                    
                    Compro le 
                    scarpe
                    
                    mi vanno 
                    strette.
                    
                     
                    
                    Se qualche 
                    volta in festa io ballo
                    
                    la mia 
                    compagna mi pesta un callo.
                    
                    Monto in 
                    vettura
                    
                    muore il 
                    cavallo.
                    
                    Vado a 
                    Messina
                    
                    viene il 
                    terremoto.
                    
                    Se compro 
                    un sigaro
                    
                    ci trovo un 
                    pelo.
                    
                    Ma si può 
                    essere più disgraziati di Amleto?
                  
                
              
              
              Ofelia è là, 
              gioire, amare, sognare sì sognare perché l'amore: 
              
                
                  
                    
                    L'amore è 
                    facile
                    
                    non è 
                    difficile
                    
                    si ha da 
                    succedere
                    
                    succederà.
                  
                
              
              
              (Ettore 
              Petrolini, 1912, Il teatro, Newton Compton, Roma 1993)