"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 12, settembre 2007                                         


 

 n. 12 °*° William Shakespeare: Spettro delle mie brame - fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 


 

 

28. Leo De Berardinis

 

 

 

 


 

1990: Totò Principe di Danimarca

 

«…perché, come diceva Giems Giois, come diceva Giems Giois, come eiceva? A proposito, l’hai letto Giems Giois? No? E vabbè, tanto nun se capisce niente. Nun se capisce niente…»

(Leo de Berardinis, Totò principe di Danimarca, 1990)

 

«Totò e Amleto sono i miei due fortissimi riferimenti, le esplosioni naturali del primo vengono temperate dall’estrema ‘solitudine’ ricercata dal secondo e viceversa. Sono due mie componenti come di qualsiasi altro uomo. E nello spettacolo è come se Totò sognasse Amleto e Amleto sognasse Totò. Naturalmente non c’è nessuno spazio per la parodia. La farsa viene assorbita pian piano, c’è un rientrare in sé, Totò viene inesorabilmente morso dal serpente metafisico e contemporaneamente dà energia a Amleto. Amleto l’ho sempre vissuto come quel particolare stato di coscienza in cui ci si distacca da un mondo e si entra in un altro. Avviene in chiunque, in ognuno. Soltanto i livelli sono diversi.»

(L. De Berardinis)


 

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