"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 12, settembre 2007 

 


 

n. 12 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 12

 

 

6.  Moralia minima

 

 


 

«Tutto il nostro ragionare si riduce  a cedere al sentimento.» (B. Pascal, Pensieri)

 

«…appena non si è più appassionati, si diventa stupidi.» (De Sade, Storia di Juliette)

 

«Ognuno ci misura col suo metro: di solito un metro da sarto»

(A. Schopenhauer, Parerga e paralipomena)

 

 

Le metafisiche inappuntabilmente schopenhaueriane che rampollano fuori di gitto dai personaggi shakesperiani, meteore di pessimismo scaraventate come pietre dalle frombole o le facce dei clown da perfide scatole a molla, saranno anche tanto d’effetto, e di per sé poetiche infinitamente. Resta il fatto che tali virtuosistiche contemplazioni del mal di vivere ai sopraddetti vengono solo perché qualche parente più o meno stretto, qualche sottoposto infingardo o un superiore livoroso, ha fatto la bua all’ambizione. Mica per altro il mondo agli occhî loro il mondo intero appare rivelarsi una poltiglia indigesta di Volontà & Rappresentazione. Ma son bazzecole all’occhio del cielo sempre sereno sopra nuvole del resto provvisorie e indifferenti: il peggio che possa capitare è perdere un regno per lo più caotico e infido, che venga scoperto un proprio delitto inutile e malcommesso, che un paio di sicarî vengano ad accorciare una vita del resto fino ad allora non troppo encomiabilmente spesa... Da una di queste feritucole occasionali aperte al centro dell’Io tronfio e supponente, schizza fuori il gran dispitto moralista che bestemmia un caos cosmico e generale, inezia ontologica fino a un attimo prima insospettata del tutto. E quasi sempre, assieme al dispitto, un desiderio di vendetta che, potendo, andrebbe da Adamo alla settantesima generazioni di noi posteri di tutto! E’ l’umano troppo umano di eroi spesso pericolosamente fatti tutti d’un pezzo. Che certe tirate sublimi nascano dalle generalizzazioni di un ego ferito, è appunto Shakespeare che lo rende evidente allo spettabile pubblico che per un paio d’ore avrà il privilegio di guardare il mondo senza invischiarsi.


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