"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 

 


 

n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

 

 

47.  Testi provvisori

 


«…i testi – o meglio i copioni – dei drammi non venivano considerati opere letterarie. La straordinaria vitalità che essi hanno tuttora, la loro modernità stanno proprio nel fatto che erano nati come pretesti per un evento scenico che si rinnovava di giorno in giorno, mai uguale a se stesso. E’ questo carattere di impermanenza, di continua mutabilità che accentua e quasi impone la qualità poetica ai testi drammatici: un teatro senza possibilità scenografiche è costretto ad esercitare la sua suggestione sul pubblico esclusivamente attraverso la magia della parola e lo stretto contatto fra l’attore e quel pubblico, un contatto fisico per cui lo spettatore, come si diceva, diviene il confidente e l’interlocutore privilegiato dell’attore. In tali condizioni il testo scritto del dramma è solo appunto un ‘copione’, una partitura, un pre-testo, che si realizza soltanto mediante la collaborazione e la partecipazione di attore e spettatore. Il testo vero, insomma, è la rappresentazione, lo spettacolo.»

 

 (G. Melchiori, Shakespeare, Roma-Bari, 2005)


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