«E’ fuor di dubbio che nei
momenti liberi Shakespeare scrivesse poesie, ma è assai improbabile
che i suoi genitori lavorassero duramente per mantenere la sua
indolenza. La carta costava. Un pacco di carta che, accuratamente
piegata e tagliata, avrebbe reso circa cinquanta fogli di piccola
dimensione, avrebbe potuto costare almeno 4 pence, cioè
l’equivalente di 8 pinte di birra, oppure più di mezzo chilo di
uvetta, o di mezzo chilo di montone e di mezzo chilo di vitello, o
di 24 uova, o di due pani.»
(S. Greenblatt, Vita, arte
e passioni di William Shakespeare, capocomico, Torino 2005)