"Il Compagno segreto" - Lunario letterario.Numero 13, settembre 2007 

 


 

n. 13 °*° W. Shakespeare : Fantasmi di Amleto  °*° n. 13

 

 

36.  Londra

 

 


«Londra era una città di immigrati, invasa ogni anno da gente fresca dalla campagna; erano di solito uomini e donne poco meno o poco più che ventenni attratti dalla promessa di lavoro, dallo spettacolo del benessere e del potere, dal sogno di un destino straordinario. Ma il destino, a molti di loro, riservava solo una morte precoce: Londra, infestata dai topi (animale dunque plausibile come nessuno in Amleto), sovraffollata, inquinata, soggetta agli incendi e, di quando in quando, ai tumulti popolari, era un posto terribilmente insicuro e malsano. Al normale livello di rischio, spaventoso secondo i nostri standard, si aggiungevano le devastazioni provocate dalle malattie epidemiche. La peggiore di tutte, la peste bubbonica, falcidiò la città più volte, scatenando il panico, spazzando via intere famiglie, decimando i quartieri. Anche negli anni risparmiati dalla peste il numero delle morti annotate sui registri delle parrocchie londinesi supera sempre quello delle nascite. Eppure la città continuava a crescere, a essere un’attrazione irresistibile.»

 

(…)

 

«Con la sua calca di piccole fabbriche, darsene, magazzini, i mercati di cibo, le birrerie, stamperie, ospedali, orfanotrofi, scuole forensi e palazzi delle corporazioni; i suoi tessitori, vetrai, cestai, mattonai, maestri d’ascia, carpentieri, stagnini, armatori, merciai, pellicciai, tintori, orafi, pescivendoli, librai, candelieri, negozianti di stoffe, droghieri e le relative code di disordinati apprendisti, per non parlare degli ufficiali governativi, dei cortigiani, dei legali, mercanti, ministri, maestri, soldati, marinai, portantini, carrettieri, barcaioli, locandieri, cuochi, servitori, ambulanti, menestrelli, acrobati, bari, ruffiani, puttane e mendicanti, Londra superava ogni limite.»

 

«Con una popolazione vicina ai 200  mila abitanti, era circa quindici volte più grande della seconda città in Inghilterra e in Galles. In tutta Europa, solo Napoli e Parigi erano più grandi.»

 

(da: S. Greenblatt, Vita, arte e passioni di William Shakespeare, capocomico, Torino 2005)


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