“Le
donne hanno avuto il dono di avvertire con straordinaria intensità le
sfumature del sentimento, le oscillazioni più impercettibili del
cuore umano, gli impulsi più tenui dell’amor proprio.
Esse
hanno un senso che a noi manca; osservatele mentre curano un ferito.
Ma
forse non sanno distinguere quello che è intelligenza, disposizione
morale. Ho visto donne di indubbie qualità affascinate da un uomo
intelligente che non ero io, e nello stesso tempo, e quasi con le
stesse parole, ammirare i più grandi imbecilli. Ne ero stupito come
un conoscitore che veda scambiare per strass i più bei diamanti, e
preferire gli strass se sono più grossi” (Cap. XXV).
Sulle
donne Stendhal scrive molti capitoli, tutti ammirati: sul loro
coraggio, sulla loro educazione, sulla loro superiore predisposizione
all’amore, ecc. – La donna che svetta per qualità di ogni genere
pare essere Madame de La Fayette, amante di La Rouchefoucauld e
geniale autrice della “Principessa di Clèves”: uno dei
cinque-sei libri con cui costantemente il “De l’Amour” dialoga.