“Un
amico che voglia guarire l’ammalato deve anzitutto parteggiare
sempre per la donna amata, e tutti gli amici che hanno più zelo che
intelligenza fanno immancabilmente il contrario.” (cap.
XXXIX bis).
“Nell’opera
di guarigione, l’amico deve evitare le argomentazioni sbagliate, per
esempio parlare di gratitudine. Procurerebbe una vittoria e un
nuovo diletto alla cristallizzazione resuscitandola.
In
amore non può esserci ingratitudine: il piacere di oggi ripaga per
sempre e in sovrappiù i sacrifici apparentemente più grandi. Non
vedo altri torti possibili che la mancanza di franchezza; non bisogna
accusare nient’altro che le condizioni del proprio cuore.” (cap.
XXXIX ter).