“La
bellezza detronizzata dall’amore”,
si intitola il XVII capitolo.
L’amore
è più forte della bellezza, poiché fa diventare bello tutto ciò
che è dell’essere amato, anche la sua bruttezza. La bellezza è
qualcosa di evidente, e infatti tende a finire al cinema sui giornali
e in tivù: ma l’amore-passione se ne infischia della cosiddetta
evidenza e se ne crea di sue proprie, invisibili agli altri. Tutto
questo ci permette di notare un tratto dell’amore, visto che
parliamo di Stendhal, oltre che demente, napoleonico (le due cose in
alcuni istanti potrebbero aver coinciso): è reale ciò che vedo io,
il resto non m’interessa. Punto e basta.
Essendo
per Stendhal la bellezza “una promessa di felicità”, l’amore
corrisposto è già dentro ciò che la bellezza appena
promette: il piacere.
Piacere
e felicità in Stendhal onestamente coincidono, e sui piaceri e la
felicità non c’è niente da dire: “definire la felicità non
serve, la conoscono tutti”. Anche se ognuno a suo modo, dato che è
evidente che “quel che è bello per una persona è brutto per
un’altra.”
Al
di là della babele dei gusti, resta il fatto che “una traccia di
vaiolo” sul volto amato è un segno di bellezza impagabile, certezza
di “unità di felicità” ben superiori a quelle offerte da
qualunque altro viso, benché stupendo ai sensi della dermatologia e
del gusto.
Naturalmente
anche questo riguarda la minoranza eletta dei veri innamorati:
“Forse gli uomini incapaci di amore-passione sono quelli
maggiormente sensibili alla bellezza: è questa comunque
l’impressione più forte che possono ricevere da una donna.”
Proust
dirà più o meno lo stesso: di lasciare le donne solo belle agli
“uomini privi di fantasia”.
La
bellezza dell’essere amato è
qualcosa di non solamente carnale, ma di aereo e mentale. Una
delle operazioni più micidiali dell’innamoramento è infatti quella
di far convergere sull’essere amato - alfa e omega del mondo - l’intera enciclopedia della bellezza universale: “tutto ciò che
al mondo è bello e sublime fa parte della bellezza della persona
amata”.
E’
una cosa questa che si sa naturalmente: anche se il proprio amore
finisse deturpato da un incidente stradale, a meno di essere dei vermi
schifosi, si continuerebbe a vedere nel suo volto le infinite bellezze
visibili e invisibili della vita: “è così che l’amore e
l’amore della bellezza si danno vita reciprocamente”.