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NUMERO
9
4
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la matta
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F.
Céline
da:
Voyage au bout de la nuit
Ce
qui est pire c’est qu'on se demande comment le lendemain
on trouvera assez de force pour continuer a faire ce qu’on a fait la veille et deja tellement trop
longtemps, ou on trouvera la force pour ces demarches imbéciles, ces
mille projets qui n'aboutissent a rien, ces tentatives pour sortir de
l’accablante nécessité, tentatives qui
toujours avortent, et toutes pour aller se convaincre une fois de plus
que le destin est insurmontable, qu’il faut retomber au bas de la muraille,
chaque soir, sous l'angoisse de ce lendemain, toujours plus précaire,
plus sordide.
C'est l'age qui vient peut-etre, le traitre, et nous menace du pire.
On n’a plus beaucoup de musique en soi pour
faire danser la vie, voila. Toute la jeunesse est allée mourir déja
au bout du monde dans le silence de vérité. Et ou aller dehors, je
vous le demande, des qu’on n'a plus en soi la somme suffisante de
délire? La vérité, c'est une agonie qui n’en finit pas. La vérité de ce monde
c'est la mort. Il faut choisir, mourir ou mentir.
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*°*
“Il
peggio è che ci si domanda come il giorno dopo si troverà abbastanza
forza per continuare a fare ciò che s’era fatto il giorno prima e da
molto tempo, dove si troverà la forza per quei tentativi stupidi, per
quei mille progetti che non arrivano a nulla, per quei tentativi di uscire
dalla schiacciante necessità, tentativi che falliscono sempre, e tutti
per convincersi una volta di più che il destino è insormontabile, che
bisogna ricadere in basso della muraglia, ogni sera, sotto l’angoscia di
questo domani sempre più precario, sempre più sordido.
Forse,
è anche l’età che viene, la vigliacca, e ci minaccia di peggio. Non
s’ha più molta musica in sé per far danzare la vita, ecco. Tutta la
giovinezza è già andata a morire in capo al mondo nel silenzio di verità.
E dove andare altrove, vi chiedo io, quando non s’ha più in sé la
somma sufficiente di delirio? La verità è un’agonia che non finisce
mai. La verità di questo mondo è la morte. Bisogna scegliere: morire o
mentire.”
(Trad.
di Alex Alexis, dall'Oglio, 1962)
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*°*
“Quel
che è peggio è che uno si chiede come l’indomani troverà quel po’
di forza per continuare a fare quel che ha fatto il giorno prima e poi
già da tanto tempo, dove troverà la forza per quelle iniziative sceme,
quei mille progetti che non arrivano a niente, abortiscono sempre, e
tutti per arrivare a convincersi una volta per tutte che il destino è
invincibile, che bisogna sempre ricadere ai piedi della muraglia, ogni
sera, sotto l’angoscia dell’indomani, sempre più precario, più
sordido.
Forse
è anche l’età che sopraggiunge, traditora, e ci annuncia il peggio.
Non si ha più molta musica in sé per far ballare la vita, ecco. Tutta
la gioventù è già andata a morire in capo al mondo nel silenzio della
verità. E dove andar fuori, ve lo chiedo, quando uno non ha più dentro
una quantità sufficiente di delirio? La verità, è un’agonia che non
finisce mai. La verità di questo mondo è la morte. Bisogna scegliere,
morire o mentire.”
(Trad.
di E. Ferrero, La biblioteca di Repubblica, 2002)
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*°*
“Più
amaro è domandarsi come riesci
Come
la trovi la forza di continuare
A
ripetere l’oggi anche domani,
Come
trovi la forza di rifare
Gesti
idioti, progetti che mai a niente
Arriveranno...
Abortiscono tutti
I
tentativi per svincolarsi
Dall’oppressione
della necessità;
Culmina
tutto nella persuasione
Che
mai lo sormonti il destino,
Che
ai piedi della muraglia
Ricaschiamo
ogni sera,
E
nella stretta di un più precario
Di
un più sordido ancora, domani.
|
E
anche sopravviene, traditora,
l’età
e ci minaccia il peggio.
Per
rianimare il ballo della vita
Ci
resta, dentro, più poca musica.
Ai
confini del mondo, per morire
Dove
è il silenzio e la verità,
Tutta
la giovinezza è già fuggita.
E
poi, io dico, dove andare, quando
Del
necessario capitale di delirio
Non
resta niente più, dentro di noi?
La
verità è un’interminabile agonia.
La
morte è la verità di questo mondo.
Bisogna
scegliere: o morire o mentire.”
(G.
Ceronetti, in Come un taliasmano, Adelphi 1986)
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*°*
“Il
peggio è domandarti, ogni domani
come
trovar la forza di ripetere
quello
che hai fatto ieri, e per tanti anni:
ogni
stupido passo, ogni progetto
non
ha portato a nulla: tentativi
di
scrollarti di dosso l’opprimente
necessità;
ennesime verifiche
che
il fato è insormontabile,
che
ogni sera hai da trovarti ai piedi
del
muro, nell’angoscia d’un domani
sempre
più sordido e precario.
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E’
forse la vecchiaia traditora
che
sta arrivando e che minaccia il peggio.
Non
c’è più molta musica, nell’anima,
per
far ballar la vita, ecco cos’è.
Tutta
la giovinezza se n’è andata
chissà
dove, a morire nel silenzio
di
verità. E come uscire fuori,
ti
domando, quando non hai più in te
la
cifra sufficiente di delirio?
E’
un’agonia, la verità, che non finisce
mai.
La verità di questo mondo
è
la morte: morire, scegli, o fingere.”
(Versione
di Fiornando Gabbrielli
per
il compagno segreto)
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