Con Gould le mani del pianista diventano dieci, ma solo perché il cervello s’è moltiplicato per cento! Non più dita solo funambole sulla tastiera, ma precise sulle manopole degli equalizzatori, sforbiciando gl’inserti, montando e rimontando il medesimo, truccando i timbri, le dinamiche, avesse potuto anche le velocità! Eccola, un’estetica alla Nixon in pieno Watergate! O, se si preferisce: benvenuti nell’infinita e verde prateria della post-produzione!
Ecco l’artificio di Gould. - Come Orson Welles con una centralina di montaggio, come Carmelo Bene tra amplificatori e microfoni: in fondo basta poco per riempirsi di miracoli.
“Incontriamo un uomo come Glenn, e questo incontro ci annienta, ritengo, oppure ci salva, nel nostro caso Glenn ci ha annientati, pensai.”
(T. BERNHARD, Il soccombente).
“Quell’idiota è un genio” (George Szell)