"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 5 ottobre 2003

 

 


Interviste impossibili  di Giorgio Manganelli

 

 

2.  Lapsus machinae


“Manganelli scriveva direttamente a macchina. Aveva un rapporto peritoso con la tastiera. E la macchina, familiarmente chiamata Patrizia, ne approfittava. Era impadroneggiabile. Isterica: balba e blesa. Aveva studiato sull’Alice nel paese delle meraviglie di Carroll. Amava il nonsenso. Ciangottava. Aveva un debole per le aplografie. Indulgeva al refuso. E saltava le virgole. Al loro posto, lasciava più ampia spaziatura di silenzio; musicale almeno. Manganelli non se ne preoccupava. Sicché la trascrizione dei suoi dattiloscritti risulta ardua. Esige cautela. Un esempio. Nella Notte si alternano “frusci” (…) e “fruscii”. E’ facile pensare al refuso, in un quadro di generale scorrettezza dattilografica. E invece “frusci” è un montalismo (…) palese in Hilarotragoedia”.

(S. SILVANO NIGRO, Nota al testo in G. MANGANELLI, La notte).


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