"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 5, ottobre 2003

 

Eventi

 ...all'improvviso, una domenica notte, proprio quella scelta da Roma per la Grande Festa Notturna...

Black-Out!

 

  

di  Anonimo Romano


(Ce n'est pas tout de refuser la légion d'honneur 

- disait Erik Satie - encore faut - il ne l'avoir jamais méritée...)

…Etciù!

 ...Io non ce l'ho fatta nemmeno a svenire, tanto ero sfatto...uscivo dal museo nazionale romano: zona di stazionamenti equivoci, "terminali"; scioccamente già le tre di notte; fuori  scendevano spade di pioggia; l'auto si rifiutava di obbedirmi (la rovina di una Ford), e mi disarcionava irresolubilmente nel fango... la frizione forse sbruciacchiata si dilettava in fili di fumo, il blackout totale concludeva la mia sabbatica discesa nell'averno, restituendomi all'incubo nerissimo del mio prenatale. Una notte senza lampi, muta, inquisitoria. 

Roma precipitata nel buio antibarocco, l'ala di un corvo a mezzanotte; e le upupe tutte a ghignare ulalume ulalume, Alessandro Verri a godersi finalmente la profezia avverata ... 


Per le strade, frotte di acerbi nottambuli inumiditi nei loro entusiasmi, incapaci di tornare a casa senza una guida; costretti dunque al centro, a rimanere al centro, viverlo nella sua stessa ruvida interezza: insonnia, addiaccio: punizione ultima  per essersi fatti  attirare dai solluccheri lestofantini della Notte Bianca (a Parigi i festaioli delusi si vendicarono accoltellando il sindaco, a Roma non son riusciti a smazzargli i doppioni di figurine).

Comunque, dappertutto Giovinastri,  orfani d'ogni promessa di trasporto pubblico, derubati  persino delle puzze rassicuranti della metropolitana, ridotti al bivacco negli androni scassinati, sui tram paralizzati -scheletrici mammut - al centro dei viali...   io ero lì, livido e infradiciato, ero lì che provavo a tornare a casa a piedi, zoppicando e pozzangherando senza tregua,  il fuoco di un accendino mia unica fockel... che notte meravigliosa... sono riuscito ad assistere a scene da ultimi giorni di Pompei...   portenti di euforie ghiacciate in un calamitoso temporale...

 

(In via della Scrofa, l'epilogo irreale: mi scontro con un ragazzo calzato a forza in canottiera inquietante: mi chiede "san giovanni ndddo sta?" io gli indico un punto lontano lontano, tra le Pleidai.).

 


 

 

 

 

 

 

 

 

      

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