Passare
una sera davanti allo specchio, e solo per stare in compagnia? Naaah!,
oltre che triste cenino con latte caldo e cesaripavesi, si cederebbe
alla moltitudine incontrollata dei riflessi, col rischio poi di
ritrovare il profilo nostro illividito nelle sembianze d’un tal qual
antenato, uno che cent’anni fa s’aggiustava il neo con lo stesso
vetrino che a noi offre oggi servigi per sistemare il toupet! No, no!
C’è mai piaciuta la poetica delle Langhe, tantomeno gli inviti a cena
con esame di coscienza! Molto meglio, semmai, la visione di sogno
prospettata da Bufalino e Bontempelli: un bambino punito
viene chiuso in una camera; il tempo si ferma e “arresta” la
clessidra, spietata ladra d’acqua; lo specchio d’improvviso potrà
ora svelargli l’atlante dell’Impossibile… o forse l’Allegoria
della visione esatta, siccome insegnava Jurgens Baltrusaitis nel
Miroir, saggio su una leggenda scientifica: “lo specchio mostra
l’invisibile […] L’immagine del sole impiccolita o duplicata
accende il fuoco. Flotte intere sarebbero state annientate dagli
specchi. Lo specchio consente di guardare di là degli oceani, e sulla
luna tratteggia segnali visibili ovunque. Lo specchio è strumento di
oracolo e facitore di spettri.»
Quante ragioni aveva, allora, Manganelli: segregarlo nelle
ante degli armadi!
“Perché lo specchio, questo luogo che tutto ospita del mondo,
eccetto i rumori, il bel chiasso della vita, sembra il portatore di una
superbiosa amarezza, un che di sdegnoso e gelido, una grafica, taciturna
imitazione della morte. Sebbene uomini ingegnosi e audaci l’abbiano
tentato, come il cronista di Alice, è proibito entrarvi da vivi,
entrare nello specchio; esso se ne sta immobile e infecondo, come uno
specchio d’acqua immota chiusa nella vera di un pozzo; indifferente
non trattiene immagini; ma solo ne cancella la voce ne ignora l’odore;
lo specchio è il luogo del freddo, della solitudine, è la nostra
fotografia pronta per il nostro documento di fantasma. Lo presenteremo,
taciturni, all’ingresso del pozzo taciturno". (Improvvisi per
macchina da scrivere).