"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprile 2003


 

 

Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte e W. A. Mozart

 

 

9. Concertato dialogante

 


 

LEPORELLO:
Venite pur avanti,
Vezzose mascherette!
 
DON GIOVANNI:
È aperto a tutti quanti,
Viva la libertà!
 
ANNA, ELVIRA e OTTAVIO:
Siam grati a tanti segni
Di generosità.
 
TUTTI:
Viva la libertà!

DON GIOVANNI:
Ricominciate il suono!
(a Leporello)
Tu accoppia i ballerini.

 
(Don Ottavio balla il minuetto con Donn'Anna)
 


LEPORELLO:
Da bravi, via ballate!

(Ballano.)

 

 

DONNA ELVIRA 

(a Donn'Anna):
Quella è la contadina.
 
DONNA ANNA 

(ad Ottavio):
Io moro!
 
DON OTTAVIO 

(a Donn'Anna):
Simulate!


DON GIOVANNI, LEPORELLO
(con ironia):
Va bene in verità!
 
MASETTO:
Va bene in verità!
 
DON GIOVANNI
(a Leporello):
A bada tien Masetto.
(a Zerlina)
Il tuo compagno io sono,
Zerlina vien pur qua...



 

E’ l’inizio della scena 22 con cui finisce strepitosissimamente il primo atto. Come si vede, nessuna “Aria”, ma tutt’un parlarsi, ora all'uno ora all'altro, ora a tutti: ora da soli, ora in due, ora in coro: è la grande novità, e si chiama “concertato dialogante”: “Nell’ultimo terzo del secolo, all’incirca, si sviluppa in seno all’opera comica questo tipo di libretto fittamente dialogato, tipo che non si può, come i due precedenti, mettere sotto l’insegna di un solo nome, e viene perciò ascritto, di solito, a Lorenzo Da Ponte, il quale ebbe la fortuna di incontrare sul suo cammino un Mozart. Ma forse il vero iniziatore di questo nuovo tipo, più dinamico e vivace di librettistica, fu l’abate Casti, verso il quale non ha limiti la maldicenza del Da Ponte nelle sue Memorie; i suoi libretti furono musicati specialmente dal Paisiello (come quello, eccellente, di Re Teodoro), ma non ebbero la fortuna di dar luogo a capolavori musicali paragonabili al Don Giovanni o alle Nozze di Figaro.”

(M. MILA, Lettura delle “Nozze di Figaro”, Einaudi)

 


 

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