"Il Compagno segreto" - Lunario letterario. Numero 4, aprile 2003


Ogni scrittore, come ogni persona, ha le sue stelle d’orientamento, e a sua volta è stella (danzante?) per altri. 

Proviamo a segnalarne qualcuna

 

 

Per Don Giovanni di Lorenzo Da Ponte e W. A. Mozart:

 

 

16. George Byron

 


 

‘…But Juan was a bachelor – of arts,

And parts, and hearts: he danced and sang , and had

An air as sentimental as Mozart’s

Softest of melodies; …’

(XI, 45,47)

 

 

Sapore inconfondibile di non finito. Linea spiralata che rompe il cerchio e serpentina nelle acrobazie di un uomo che sborda e sbanda, con salti e sberleffi, da cammini comuni già calcati.  Un ‘outcast très charmant’ di sarcasmo leggero ed infettivo, miracolo d’incontinente attività iperenergetica ammazzaspleen. 

L’accidia emanata dalla  schiera che avrebbe aspettato  i vari  Godot non lo tocca nemmeno. Lo tocca invece il medesimo senso di inutilità della vita che  affoga nella gaiezza spiritosa e nella battuta di umorismo travolgente. Byron amava citare una frase della moglie che conciliò questi due lati del suo modo d’essere :’nel cuore sei il più malinconico degli uomini e spesso quando sei  più allegro’ . (Detached Thoughts, 73 e 74).

Gli  riesce bene di travolgere il lettore rivitalizzato nelle azioni sempre teatrali delle sue storie tra naufragi, sultani, schiavi e donne, donne, donne.


Un non finito neppure tanto premeditato che Byron, con lucida premonizione, non sa se ‘far dannare all’inferno o in un matrimonio infelice, non conoscendo quale dei due mali sarebbe il peggiore’ (Letters and Journals, 16 febbraio 1821).

Tra una prodezza e l’altra, spunta, abilmente pitturato,  il carrozzone sfaccettato della commedia umana, imbarcata e sbracata come  nel quadro di Delacroix.

Assoluto assolo byroniano tremendo,  contro l’ipocrisia, costellato da espressioni spiritate  verso la tirannia, i falsi pudori e le convenzioni di  ‘façade.’ Persino contro la madre (X, 34).

Al XVII canto Don Juan si interrompe per lasciar dilagare la generosità eccitata del suo autore che, dopo aver abbracciato con sprovveduta innocenza la causa carbonara in Italia, non senza aver abbracciato con essa la donna del momento, corre a sostenere la causa greca contro i Turchi. Morirà così in una febbre di purezza generosa, da scettico impaziente e amante sincero la storia colorita di Don Juan. O di  Byron? Di chi sto parlando? Non so più dire, ci si confonde.

 


 

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